giovedì 31 marzo 2011

Non ascoltare le voci delle sfere dell'aldilà,
né intrecciare nella trama delle righe,
"poesie ermetiche"
né cercare
con pazienza di orafo
rime graziose
e fini espressioni,
stasera, grazie al cielo, io sto più su.
di tutto ciò.

Stasera io
sono un cantastorie di strada.
La mia voce è semplice, senza artifici,
e tu
non puoi udire la mia canzone...
Lo sanno tutti che in caso di pericolo si salva solo chi sa volare bene,
quindi se escludi gli aviatori, i falchi, nuvole, gli aerei, aquile e angeli, rimani te

mercoledì 30 marzo 2011

Pensieri felici...sono quelli che ti permettono di alzarti in volo...d'accordo, anche una spruzzatina di polvere di fata, ma l'importante è dimenticare tutto questo. E questo è: il mondo degli adulti!
Tratto da "Peter Pan e l'isola che non c'è"

venerdì 25 marzo 2011

It's a beautiful day
chissà perché dentro l'anima
restano i sogni che non hai vissuto mai
e cerchi il cielo in una lacrima
certi ricordi ormai non se ne vanno più

mercoledì 23 marzo 2011

L' amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo.
L'amore deve avere la forza di attingere la certezza in se
stesso. Allora non sarà trascinato, ma trascinerà

giovedì 3 marzo 2011

Mi piaci quando taci perché sei come assente,
e mi ascolti da lungi e la mia voce non ti tocca.

Mi piaci quando taci e sei come distante.


E mi ascolti da lungi, e la mia voce non ti raggiunge:
lascia che io taccia col tuo silenzio.

Lascia che ti parli pure col tuo silenzio
chiaro come una lampada, semplice come un anello.
Sei come la notte, silenzioso e costellato.
Il tuo silenzio è di stella, così lontano e semplice.

sabato 26 febbraio 2011

cosa c'è più bello di un bacio, ... se non l'attimo prima del bacio stesso
C'è un principio di energia
Che mi spinge a dondolare
Fra il mio dire ed il mio fare
E sentire fa rumore
Fa rumore camminare
Fra gli ostacoli del cuore


C'è un principio di magia
Nel tenere coccolati
I pensieri più segreti

martedì 22 febbraio 2011

lunedì 21 febbraio 2011

E piove sul mio volto
silvano,
piove sulle mie mani
ignude,
su i miei vestimenti
leggeri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m'illuse, che oggi m'illude
 Sto
 per commettere
 il peggiore
 dei peccati
 che possa
 commettere
 una bimba.
 non sarò
 felice

giovedì 17 febbraio 2011

hai qualcosa di me
ho qualcosa di te

Tra me e te, fantasia
gioche aperti e grandi idee
o che cos'era? e adesso 
cosa siamo insieme noi
dillo tu

Voglio star con te
ma questi fantasmi
ancora in noi
sono più vecchi di ogni età
e hanno poca fantasia
ingabbiano senza logica
ma tu mio piccolo poeta
tocchi l'apice del mio cuore
tanto che non tornerai più
tanto che resterai quassù

lunedì 14 febbraio 2011

e vorrei non aver bisogno di parole per spiegarti quello che è nascosto in fondo al mio cuore

martedì 1 febbraio 2011

I numeri primi sono divisibili soltanto per 1 e per se stessi. Se ne stanno al loro posto nell’infinita serie dei numeri naturali, schiacciati come tutti fra due, ma un passo in là rispetto agli altri. Certe volte pensavo che in quella sequenza ci fossero finiti per sbaglio, che vi fossero rimasti intrappolati come perline infilate in una collana. Altre volte, invece, sospettavo che anche a loro sarebbe piaciuto essere come tutti, solo numeri qualunque, ma per qualche motivo non ne fossero capaci. Il secondo pensiero mi sfiorava soprattutto di sera, nell’intrecciarsi caotico di immagini che precedono il sonno, quando la mente è troppo debole per raccontarsi 1 bugia.
Tra i numeri primi ce ne sono alcuni ancora più speciali. I matematici li chiamano primi gemelli: sono coppie di numeri primi che se ne stanno vicini, anzi quasi vicini, perché fra di loro vi è sempre un numero pari che gli impedisce di toccarsi per davvero. Numeri come l’11 e il 13, come il 17 e il 19, il 41 e il 43. Se si ha la pazienza di andare avanti a contare, si scopre che queste coppie via via si diradano. Ci si imbatte in numeri primi sempre più isolati, smarriti in quello spazio silenzioso e cadenzato fatto solo di cifre e si avverte il presentimento angosciante che le coppie incontrate fino a lì fossero un fatto accidentale, che il vero destino sia quello di rimanere soli. Poi proprio quando ci si sta per arrendere, quando non si ha più voglia di contare, ecco che ci si imbatte in alti due gemelli,  uniti stretti l’uno all’atro. Tra i matematici è convinzione che per quanto si possa andare avanti, ve ne saranno altri due, anche se nessuno può dire dove, finché non li si scopre.


Penso che lui & io siamo così, due numeri primi gemelli, soli e perduti, vicini ma non abbastanza per sfiorarsi davvero. A lui non l’ho mai detto



tratto da "La Solitudine dei numeri primi" di Paolo Giordano