lunedì 8 novembre 2010

capitava spesso che i nostri sguardi si incrociassero, la nostra era una complicità tacitamente dichiarata. Ho avuto spesso paura che quegli sguardi e quei sorrisi che mi regalava fossero solamente frutto di una buona educazione.
Scriveva. Lo faceva spesso. Scriveva su un quaderno arancione con copertina rigida.
Chissa cosa scriveva? Chissà se ha mai scritto qualcosa su di me? mi chiedevo.
Mi piaceva vederlo scrivere.Innanzitutto perchè si toglieva l'armatura e poi perchè si vedeva che era totalmente immerso in ciò che faceva. Tanto che ne ero persino gelosa. E' vero che quando scriveva non alzava mai la testa dal quaderno, ma vederlo così coinvolto in ciò che scriveva lo rendeva ancora più affascinante. Avrei voluto far parte di quel suo mondo.
Anche quando leggeva non si distraeva mai. Per farlo si metteva gli occhiali. Gli stavano bene.

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